intelligenza artificiale forte e debole

Intelligenza artificiale forte e debole: le differenze

L’intelligenza artificiale si distingue in forte e debole. Vediamo quali sono le differenze e quali i risvolti futuri di questa disciplina.

Quando parliamo di intelligenza artificiale IA indichiamo il campo dedicato alla creazione di sistemi “pensanti” nato negli anni ‘50 e focalizzato tutt’oggi alla creazione di macchine intelligenti.

Chi non ha mai visto un episodio di KITT, la macchina dotata di intelligenza artificiale guidata da Michael Knight (David Hasselhoff), o non ha mai visto 2001: Odissea nello spazio, il film di Stanley Kubrick?

L’intelligenza artificiale ha sempre avuto uno spazio importante nell’immaginario comune e col passare del tempo stiamo sviluppando sistemi sempre più avanzati.

A partire dal Test di Turing, l’uomo è andato alla ricerca di soluzioni tecnologiche per sviluppare una IA, ovvero una macchina dotata di una mente e in grado di avere un comportamento indistinguibile da quello di un essere umano.

Questa disciplina, dotata di un programma o più recentemente di reti neurali, ha fatto nascere anche un dibattito sulla sua effettiva realizzabilità e sui risvolti etici ad essa collegati.

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Le origini dell’intelligenza artificiale: Alan Turing

Il padre dell’intelligenza artificiale è senza dubbio Alan Turing, che nel 1950 pubblica “Mind”, un breve testo in cui partendo dalla domanda “può una macchina pensare?”, la rielabora in “Può una macchina essere linguisticamente indistinguibile da un essere umano?”

Per rispondere a questa domanda propone un test, il “Test di Turing” (TT): Un uomo, collocato in una stanza, pone delle domande alla persona (o computer) nella stanza a fianco. Se l’uomo non riesce a distinguere con quali dei due stia conversando, il computer ha superato il test e può essere definito intelligenza artificiale.

Questo tipo di intelligenza è considerata debole, nei prossimi paragrafi vediamo perché.

Intelligenza artificiale forte e debole: caratteristiche

Alla base del concetto di intelligenza artificiale c’è il desiderio dell’uomo di creare un legame tra automazione e ragionamento. L’automazione si è divisa in due teorie fondamentali: IA debole e IA forte, definite dallo John Searle.

Per capire come si differenzino queste due teorie, è necessario prima di tutto capire la visione della mente può essere definita un programma.

Il cervello riceve degli stimoli, gli stimoli producono un ragionamento che a sua volta produce un comportamento. L’obiettivo della IA è quello di produrre una macchina capace di simulare il ragionamento umano.

A questo punto la distinzione tra AI forte e AI debole parte da un quesito sostanziale: la macchina potrà essere al pari o potrà addirittura superare il ragionamento umano?

Per capire come rispondere a questa domanda bisogna porsi un’altra domanda più filosofica: l’intelligenza è solo matematica oppure intervengono altri fattori come la lingua o le emozioni?

Intelligenza artificiale debole (weak AI)

Discorso diverso invece è quando si parla di IA Debole: in questo caso il sistema tecnologico creato va a lavorare su singole azioni e attività (ad esempio la traduzione automatica dei testi o sistemi intelligenti di riconoscimento facciale) portando risultati superiori a quelli umani. In questi casi l’intelligenza artificiale viene allenata per essere potenzialmente scalabile su grandi numeri. Su questo invece cominciano ad esserci esempi e pratiche consolidate che stanno lasciando il segno.

Ci si riferisce ad applicazioni pratiche dove è richiesta la capacità da parte della macchina di comprendere e risolvere specifici problemi come ad esempio il gioco degli scacchi oppure la capacità di leggere una radiografia ed emettere una diagnosi. Per molti questa tipologia di Intelligenza è l’unica possibile per le macchine perchè non saranno mai in grado di replicare la mente umana e il pensiero.

L’I.A. debole è basata sul “come se”, ovvero agisce “come se” avesse una mente. L’obiettivo non è quello di realizzare macchine che abbiano un’intelligenza umana, ma sistemi in grado di agire con successo in relazione a funzioni umane complesse. Un sistema in grado quindi di simulare il comportamento umano, senza mai uguagliarlo o superarlo. 

Si occupa quindi della risoluzione di specifici problemi indagando sui casi simili e, elaborando una serie di soluzioni, scegliendo quella più adatta al caso specifico.

Intelligenza artificiale forte (strong AI)

L’IA Forte invece si porta ben più avanti. Afferma che il sistema tecnologico sarà più avanzato di quello umano perché le capacità di apprendimento, unitamente a quelle di prendere decisioni, saranno superiori.

Fino alla fine del secolo scorso gli studiosi credevano fortemente nell’IA forte. A questo proposito come non citare Isaac Asimov e le sue famose tre leggi della robotica. Nei suoi romanzi i robot ragionano in maniera spesso più sofisticata rispetto agli esseri umani.

Questa particolare filosofia di automazione riguarda quindi la creazione di un’intelligenza che non sia la “banale” replica della mente umana. Dovrà essere qualcosa di unico, capace di risolvere problemi ancora irrisolti migliorando anche il proprio ragionamento valutando nel tempo lo stesso attraverso l’esperienza.

Il ruolo di Machine Learning e Deep Learning

Nella IA hanno preso piede due discipline specifiche, il machine e il deep learning.

Il Machine Learning ha come obiettivo far apprendere le macchine a eseguire dei compiti. È formato da una serie di algoritmi per analizzare grandi quantità di dati. Funzioni matematiche e statistiche sono in grado di fare previsioni e di ottenere risultati anche imprevedibili e non programmati in precedenza.

Il Deep Learning è utilizzato per raggiungere lo stesso obiettivo ma con un procedimento diverso. Utilizza le reti neurali artificiali, che simulano il comportamento biologico dei neuroni del cervello umano. Sceglie in autonomia gli algoritmi da utilizzare per raggiungere l’obiettivo e utilizza tecniche non programmate.

Se il machine learning è quindi utilizzato per la IA debole, il Deep Learning è più utilizzato per lo studio dell’IA forte.

L’intelligenza artificiale oggi

L’Intelligenza Artificiale oggi ci permette di avere automobili  a guida autonoma, consigli per gli acquisti personalizzati su di noi, suggerimenti basati sulle nostre abitudini.

Dai suoi albori, la IA si è sempre più evoluta e oggi ci permette di automatizzare molti processi della nostra vita quotidiana tanto che ormai non ce ne rendiamo conto.

intelligenza artificiale forte e debole: La IA nel futuro

Attualmente una macchina in grado di comprendere davvero con una qualità pari a quella di un essere umano non esiste, ma la ricerca sta facendo passi da gigante. 

Una delle paure è rappresentata dal momento in cui l’IA Forte non sarà più prevedibile in quanto i sistemi saranno in grado di evolversi autonomamente.

In questo senso gli scienziati, ma non solo, si interrogano sulla capacità di gestire queste intelligenze nel prossimo futuro.

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