Prodigi della tecnologia
Fino a poco tempo fa sembrava una fantasia, per giunta di quelle degne dei migliori film fantasy. Oggi, invece, si tratta di ciò che possiamo a tutti gli effetti considerare come realtà.
Il merito di aver sviluppato un software basato sull’uso dell’ intelligenza artificiale spetta ad alcuni scienziati americani, che sono riusciti a creare un algoritmo in grado di trasformare i pensieri in una serie di parole scritte.
Tale sistema analizza l’attività cerebrale delle persone contribuendo, per l’appunto, a trasformare quest’ultima in parole. Il software è già stato testato con buoni risultati, ma è ancora lontano dall’essere impiegato in maniera dettagliata e precisa.
L’intelligenza artificiale ora può leggere nel pensiero
La creazione di questo programma è opera degli scienziati dell’Università della California (a San Francisco) che hanno sviluppato un software in grado di leggere nella mente delle persone traducendone le onde cerebrali. Lo studio è stato pubblicato su Nature Neuroscience
Il grado di affidabilità che è stato riportato dal team di sviluppo del software si aggira intorno al livello del 97%. Pertanto questo programma viene a tutti gli effetti ritenuto come molto affidabile, riuscendo a tradurre le onde cerebrali delle persone in parole in maniera alquanto precisa. Già oggi tutto il mondo scientifico parla della recente scoperta effettuata dai ricercatori americani, poiché si tratta di un’ attività disruptive in grado di stravolgere le più comuni concezioni scientifiche.
La particolarità di questo tipo di sistema risiede nel fatto che il software non deve ascoltare alcun testo, non una singola parola. La lettura avviene tramite dei sensori situati sulla testa della persona che generano l’ elettrocorticogramma, attraverso il quale viene analizzato il tracciato di tutti i movimenti svolti nel centro della corteccia cerebrale.
L’ intelligenza artificiale consentirà, in un prossimo futuro, di evitare tutti quei sistemi che hanno bisogno di un input vocale, concentrandosi sugli altri metodi di acquisizione dei dati, che prevedono unicamente la necessità di analizzare la frequenza della corteccia cerebrale.
In questo video troviamo uno studio precedente su un discorso sintetico generato da registrazioni cerebrali
Prodigi della tecnologia
Fino a poco fa sembrava una fantasia, per giunta di quelle degne dei migliori film fantasy. Oggi, invece, si tratta di ciò che possiamo a tutti gli effetti considerare come realtà.
Il merito di aver sviluppato un software basato sull’uso dell’ intelligenza artificiale spetta ad alcuni scienziati americani, che sono riusciti a creare un algoritmo in grado di trasformare i pensieri in una serie di parole scritte.
Tale sistema analizza l’attività cerebrale delle persone contribuendo, per l’appunto, a trasformare quest’ultima in parole. Il software è già stato testato con buoni risultati, ma è ancora lontano dall’essere impiegato in maniera dettagliata e precisa.
L’intelligenza artificiale ora può leggere nel pensiero
La creazione di questo programma è opera degli scienziati dell’Università della California (a San Francisco) che hanno sviluppato un software in grado di leggere nella mente delle persone traducendone le onde cerebrali. Lo studio è stato pubblicato su Nature Neuroscience
Il grado di affidabilità che è stato riportato dal team di sviluppo del software si aggira intorno al livello del 97%. Pertanto questo programma viene a tutti gli effetti ritenuto come molto affidabile, riuscendo a tradurre le onde cerebrali delle persone in parole in maniera alquanto precisa. Già oggi tutto il mondo scientifico parla della recente scoperta effettuata dai ricercatori americani, poiché si tratta di un’ attività disruptive in grado di stravolgere le più comuni concezioni scientifiche.
La particolarità di questo tipo di sistema risiede nel fatto che il software non deve ascoltare alcun testo, non una singola parola. La lettura avviene tramite dei sensori situati sulla testa della persona che generano l’ elettrocorticogramma, attraverso il quale viene analizzato il tracciato di tutti i movimenti svolti nel centro della corteccia cerebrale.
L’ intelligenza artificiale consentirà, in un prossimo futuro, di evitare tutti quei sistemi che hanno bisogno di un input vocale, concentrandosi sugli altri metodi di acquisizione dei dati, che prevedono unicamente la necessità di analizzare la frequenza della corteccia cerebrale.
In questo video troviamo uno studio precedente su un discorso sintetico generato da registrazioni cerebrali
Programma che legge nel pensiero: c’è la possibilità di errore?
Da molti anni ormai, la comunità scientifica mondiale ha cercato di creare un sistema in grado di trasformare in parole l’immagine dell’attività cerebrale in grado di sostituire l’apparato vocale umano. Tuttavia, la maggior parte degli inventori ha cercato di associare i segnali cerebrali ai movimenti degli organi del linguaggio o dei suoni pronunciati. Gli scienziati dell’Università della California a San Francisco hanno deciso di distanziarsi dai loro colleghi e hanno inventato un software che abbina segnali neurali a frasi. Per fare ciò, hanno dovuto adattare gli algoritmi utilizzati nella traduzione automatica da una lingua all’altra. Pertanto, il cervello, che percepisce il linguaggio, lo traduce nel grafico dell’attività elettrica e l’intelligenza artificiale aiuta a eseguire la traduzione inversa.
Nonostante la precisione della traduzione sia molto elevata, la possibilità di errore è stata comunque prevista e, come già accennato, è pari al 3%. Questo in larga misura significa che, almeno all’inizio, usare questo tipo di strumento potrebbe comunque comportare diverse problematiche, tra le quali una bassa precisione di lettura.
Gli errori principali nell’utilizzo di questo programma sono dovuti alla confusione che si può creare tra le parole con un’accezione simile. Considerando poi che anche una sola lettera potrebbe cambiare completamente il senso della parola fa sì che fraintendere il senso del pensiero potrebbe essere molto semplice. Ciononostante l’ intelligenza artificiale in questione può comunque costituire un punto di riferimento al 100% nuovo.
Software per leggere nel pensiero: ecco come è stato creato
Per sviluppare la rete neurale, gli scienziati David Moses e Joseph Makin del Centro UCSF guidati dal signor Edward Chang hanno usato i dati raccolti da varie persone che si sono offerte di partecipare a un esperimento.
Sulla testa di queste persone sono stati collegati vari elettrodi cerebrali mentre, su richiesta di esperti, veniva loro detto di leggere ad alta voce una serie di frasi, il team scientifico ha registrato l’attività dei loro cervelli. Successivamente, i segnali raccolti sono stati trasmessi all’algoritmo della rete neurale. Questo algoritmo è stato sviluppato per identificare gli schemi del linguaggio che si creano regolarmente come una combinazione di vocali e consonanti, attraverso l’analisi degli aspetti ripetitivi della comunicazione.
I modelli ricevuti sono stati poi trasmessi a una seconda rete neurale, che ha cercato di “tradurre” i dati in parole per formare varie frasi. Di conseguenza, nell’ambito del test, il miglior risultato dell’ intelligenza artificiale ha mostrato solo il 3% degli errori. Ci sono stati però anche risultati con un margine di errore più ampi. Il che, a sua volta, rende obbligatorio lavorare ancora sugli algoritmi di lettura di questo software. Inoltre, durante i test sono state fornite solo frasi brevi e semplici. Come è stato dimostrato, con un aumento del numero di parole lette, il programma inizia a fare più errori. Per queste ragioni, almeno inizialmente, sarà necessario usare questa intelligenza artificiale solo per leggere frasi abbastanza brevi.
I possibili utilizzi del sistema
A dispetto di quanto viene spesso rappresentato nei film o nelle opere d’arte, non si tratta di una tecnologia negativa o malvagia. Tutt’altro: il sistema promette di apportare moltissimi vantaggi a un gran ventaglio di settori.
Lo stesso Edward Chang suggerisce che un giorno tale software potrebbe essere utilizzato per leggere nel pensiero di tutte quelle persone che hanno perso la facoltà di parola a causa di una malattia. Basti pensare alle persone che sono costrette a letto o alla sedia rotelle e che non possono muoversi o parlare.
Ma non solo: questo tipo di programma può essere usato con successo anche in tutto il mondo tech.
Attualmente le varie informazioni vengono trasmette ai computer oppure agli smartphone tramite parole oppure usando una tastiera. In futuro, invece, tale tecnologia potrebbe essere impiegata senza problemi proprio per controllare i vari dispositivi elettronici di uso quotidiano. Invece di parlare al nostro smartphone o scrivere sulla tastiera, potremmo affidare i nostri pensieri all’intelligenza artificiale che trasmetterà le nostre richieste direttamente al device.
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