Tra i settori più colpiti c’è indubbiamente il turismo, il motore trainante dell’economia della Sardegna. E se la soluzione per affrontare una panoramica così drammatica come quella delineata dall’emergenza Coronavirus fosse l’investimento nell’innovazione? O magari proporre un bonus turismo?
Altre regioni, in particolare l’Emilia Romagna, hanno già presentato idee e proposte identificando la sicurezza sanitaria e la sostenibilità ambientale come mezzi per uscire dalla crisi. La Sardegna potrebbe fare altrettanto, magari anche di più.
Propongo alcune azioni da considerare:
- l’istituzione di uno Smart city manager
- l’identificazione di una Green destination
- l’applicazione di soluzioni di Smart City o ancora di più di Smart Territory
- Interventi di sostengo al turismo
#SMARTCITYMANAGER
Partiamo dal prendere in considerazione l’istituzione di una nuova figura professionale, che si elevi rispetto all’Innovation manager: lo SMART CITY MANAGER. Un ruolo che lo stesso Ministero dello Sviluppo economico dovrebbe identificare e che diventi il punto di riferimento per tutti le città, consorzi, paesi e provincie che necessitano di essere guidati verso un percorso di riconsiderazione e innovazione dei propri luoghi.
In particolare, si tratta di una figura che, a fronte di un’idea precisa di ciò che un territorio deve sviluppare, sia in grado di presentare un piano d’azione, che comprenda valutazioni di finanziamenti e progetti di fattibilità, fornendo spiegazioni semplici e chiare sul concetto di “territorio” e “città” dove il termine “intelligente” sia accompagnato da “green”.
#SARDEGNAGREENDESTINATION
In questo senso, il cittadino deve essere al centro del progetto e la Sardegna dovrà avere il titolo di green destination o destinazione verde, ecosostenibile. Perché il territorio è la nostra fortuna.
La città intelligente non deve essere un posto riempito di sensori ma uno spazio in grado di ascoltare il cittadino su quelle che sono le sue esigenze. E lo Smart city manager deve saper interpretare, elaborare e trasmettere i dati raccolti agli uffici che governano il territorio.
A monte, serve poter presentare agli amministratori locali di cosa e di quanto si sta parlando. C’è bisogno di casi studio replicabili, di strumenti facili da analizzare come modelli di riferimento. E soprattutto bisogna saper rispondere alle domande più ovvie come “Quanto costa la smart city?” o “Che benefici darà?”
In Sardegna, su 377 comuni, ci sono 314 sotto i 5000 abitanti. In questi, durante la stagione estiva, si arriva fino a 80.000 abitanti. Questi piccoli comuni non hanno sempre i fondi necessari per investire in nello sviluppo di progetti così ambiziosi. E allora che si fa, li si esclude?
Ecco perché occorre una figura in grado di saper trovare anche i fondi necessari, non solo presentare piani che spesso restano affascinanti solo sulla carta.
#SMARTCITY #SMARTTERRITORY
Parliamo, allora, di servizi innovativi, in grado di garantire salubrità, sicurezza sanitaria, sostenibilità ambientale.
Alcuni esempi?
Il cambiamento climatico e il fabbisogno energetico rendono necessario un utilizzo più consapevole ed efficiente dell’energia. Il futuro, anche della Sardegna, è rivolto verso un utilizzo sempre maggiore di energia solare. Prima o poi saremo costretti ad affrontarlo. Perchè non farlo adesso? Iniziamo a sviluppare dei progetti di SMART GRID in qualsiasi città o paese partendo, ad esempio, dal risparmio, che nel caso specifico si traduce in bollette dagli importi ridotti.
L’utilizzo di CESTINI INTELLIGENTI: ottimizzeranno la raccolta avvisando gli addetti quando avranno raggiunto il limite della capienza e permettendo la riorganizzazione degli itinerari dei mezzi.
I PARCHEGGI INTELLIGENTI risolvono numerosi problemi. La noiosissima procedura di ricerca parcheggio utilizzando un’app che ti accompagna allo stallo libero, da implementare con i sistemi già in uso in diverse località, che permettono di pagare la sosta effettiva o il prolungamento della stessa tramite lo smartphone. I paesi che utilizzano i parcheggi intelligenti hanno ottimizzato i costi di controllo, l’addetto verifica solo le auto che non hanno pagato, e hanno aumentato gli introiti.
Il CAR SHARING, magari elettrico, agevolerebbe le famiglie in vacanza: pagherebbero semplicemente il tempo in cui viene utilizzata.
Viviamo di sole. I pali di ILLUMINAZIONE diventerebbero delle risorse intelligenti grazie a servizi implementabili, come ricarica per le bici elettriche, per un risparmio di energia quando in strada non circolano veicoli e pedoni, videosorveglianza, stazioni meteo ambientali, hotspot wifi, e così via.
Il mare è la nostra vita. Attraverso le BOE INTELLIGENTI controlliamo la sua salute, utilizzando sensori chimici per ottenere valori di PH, benzene, plastica, torbidità.
Con un’ANALISI dei METADATA, raggiungibili tramite gli operatori telefonici, si potrebbero conoscere dati turistici molto importanti, come presenza, mobilità, afflusso e deflusso. L’obiettivo è fornire un servizio capace di analizzare i fenomeni di comportamento, per la redazione di un grande piano di marketing e comunicazione internazionale. Un salto di qualità che sarebbe apprezzato da tutti.
#BONUSTURISMO
Permettiamoci un’ultima provocazione: e se ci muovessimo immediatamente per creare un BONUS TURISMO destinato alle famiglie sarde, da rispendere in località turistiche della Sardegna? I dati attuali sono incoraggianti, a giugno la Sardegna potrebbe diventare una dei pochi territori covid-free e quindi sicura, ma non per questo si potrà rischiare di ospitare immediatamente un turismo che arrivi fuori dai propri confini. Alla luce di una paura simile, immaginiamo di erogare alle famiglie sarde un bonus da spendere in Sardegna per le proprie vacanze. Non sarebbe utile per far ripartire in fretta la nostra economia? Si potrebbe anche estendere al territorio nazionale. Vale sicuramente la pena pensarci!