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L’esplosione dell’intelligenza artificiale sul mondo del lavoro

Negli ultimi 10 anni l’intelligenza artificiale ha visto una vera esplosione nel mondo del lavoro. Cosa dobbiamo aspettarci in futuro?

La tematica della IA abbraccia più aspetti della vita umana, da quelli etici, sociali, umani, a quelli del lavoro, della trasformazione dell’occupazione per come la conosciamo oggi e della tenuta sociale che queste trasformazioni mettono in crisi.

Da un decennio, ha visto una vera e propria esplosione nel mondo del lavoro e la sua applicazione è cresciuta in tantissimi ambiti, dall’industria all’artigianato.

Le funzioni meno complesse come organizzare, pianificare, controllare, gestire le informazioni e le funzioni di supporto sono destinate ad essere svolte dalle macchine in futuro, mentre all’uomo sono richieste nuove abilità.

Ma se è vero che i robot hanno eliminato ed elimineranno molte mansioni ritenute indispensabili sino a qualche hanno fa, è altrettanto vero che ne hanno create altrettante, con mansioni sempre meno usuranti e ripetitive.

E non è finita qui.

La tecnologia ha una crescita esponenziale. Questo significa che molti dei lavori che andremo a fare tra 10 anni non sono ancora stati inventati.

Nulla di nuovo insomma, per gli storici della tecnologia. Tutte le rivoluzioni tecnologiche hanno avuto più o meno le stesse caratteristiche.

La differenza sta appunto nella velocità, sempre crescente, con cui il progresso tecnologico avanza e la rapidità con cui il mondo del lavoro si deve adeguare.

Rispetto al cambiamento, esistono due linee di pensiero:

  • Gli apocalittici: pensano che la tecnologia prenderà il posto dell’uomo eliminando tutti i lavori e le attività ad esso collegate
  • Gli integrati: pensano che l’intelligenza artificiale farà aumentare la produttività, i profitti e quindi la ricchezza.

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Come l’intelligenza artificiale sta cambiando il mondo del lavoro

Nella nostra esperienza quotidiana ci stiamo abituando a convivere con le automazioni. Sono noti ormai i supermercati di Amazon GO senza casse né commessi.

I prodotti presi dagli scaffali sono monitorati da sensori e telecamere in grado di associare il cliente ai prodotti che mette nel carrello e, una volta terminata la spesa, invia il conto tramite App.

Sempre Amazon ci ha mostrato com’è possibile gestire i magazzini in maniera automatizzata tramite robot dotati di intelligenza artificiale in grado di ottimizzare gli spazi e gestire il movimento delle merci meglio degli umani.

Potremmo parlare poi di Tesla, l’auto a guida autonoma che ci risparmierà la fatica di guidare in mezzo al traffico (che, indovinate un po’, si ridurrà drasticamente nelle smart city) ma che, allo stesso tempo, potrebbe mettere in crisi diverse professioni, come quella del camionista, uno dei più diffusi in USA.

Le tecnologie che hanno soppiantato i lavori del passato

I casi sono tanti e alcuni sono curiosi:

  • Le persone che si occupavano di accendere i lampioni nelle strade
  • Le centraliniste, mestiere che ora ha assunto altri connotati e che si è dotato di altri strumenti
  • Il raddrizzatore di birilli da bowling

Altri invece sono in fase di eliminazione, come per esempio gli autisti dei treni della metropolitana.

Sembra quasi buffo. Alcuni mestieri a pensarci oggi sembrano quasi ridicoli, ma un tempo non si poteva farne a meno.

Benefici della IA nel mondo del lavoro

L’innovazione portata dalla IA riguarda soprattutto i lavori altamente ripetitivi. L’intelligenza artificiale forte e debole e il deep learning promettono di eliminare le fatiche della maggior parte dei lavori fisici ripetitivi.

Altri benefici sono meno noti. Uno di questi riguarda la tematica dell’inclusione (che significa anche democratizzazione del lavoro). L’intelligenza artificiale sta creando lavoro anche per le categorie più fragili, come i genitori che hanno la necessità di lavorare da casa attraverso lo smart working, i portatori di handicap, che possono offrire il loro contributo mettendo a disposizione le loro competenze anche intellettuali.

Un limite dell’IA nel mondo del lavoro

Le automazioni portate dalla IA hanno diversi vantaggi sul piano professionale, ma inevitabilmente portano degli svantaggi dal punto di vista umano dovuti principalmente all’isolamento dei lavoratori.

In uno scenario di lavoro smart, salvo adeguati accorgimenti, diminuisce il benessere psicosociale dei lavoratori.

Il futuro dell’intelligenza artificiale sul mondo del lavoro

Il futuro è fatto di organizzazioni che utilizzano l’intelligenza artificiale per migliorare l’efficienza, evitare i compiti ripetitivi e dispendiosi.

D’altro canto le aziende dovranno mettere in piedi dei programmi di apprendimento continuo in grado di supportare i propri collaboratori nella transizione che non sarà netta, ma progressiva e, almeno per ora, continua sulle nuove tecnologie e i modi di approcciarsi ad esse.

L’approccio giusto per i lavoratori del futuro

La nuova organizzazione del mondo del lavoro sta portando ad una ridefinizione del ruolo delle persone al suo interno. 

I lavoratori del futuro dovranno sempre più formarsi per acquisire le competenze che consenta loro di collaborare in maniera efficiente con le macchine, anche e soprattutto da remoto. 

Le competenze non saranno (e già non sono) più esclusivamente tecniche e professionali, ma soprattutto umane. 

Fiducia, collaborazione, responsabilità, autonomia e creatività saranno solo alcune delle abilità richieste.

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